Bresson fotografo

mostra di H.C.Bresson al GAM di Palermo

“A volte mi chiedono: ‘quale è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato’? Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la prossima fotografia, o il luogo che visiterò“.

Andare alla mostra con poche aspettative, pensando di ammirare solo alcuni dei suoi capolavori ed esserne invece piacevolmente colpita. La mostra di Bresson, ben allestita e strutturata, è un’ imperdibile occasione per chi ha studiato o sta studiando i grandi maestri, per chi si nutre di fotografia, per chi vuole conoscerne il lavoro.

Secondo alcuni un fotografo sopravvalutato, per altri un occhio un po’ borghese, comunque un indiscutibile maestro del racconto racchiuso in un fotogramma.

Bresson non migliorava i suoi scatti in fase di sviluppo, non li modificava con tagli alle inquadrature. La foto doveva essere quella scattata nel “momento decisivo” e cioè quando tutti gli elementi fondamentali rientrano nella perfect frame.

Fondatore della Magnum Agency nel 1947 insieme a Robert Capa, George Rodger e David Seymour, dove i fotografi per la prima volta acquisiscono una totale indipendenza e tutti i requisiti dello “statuto di autore”.

Anziano ma sempre attivo, nel 2000, insieme alla moglie e la figlia, crea la Fondazione Henri Cartier Bresson il cui scopo è di raccogliere le sue opere e creare uno spazio espositivo aperto ad altri artisti. Nel 2002, due anni prima della sua morte, la Fondazione viene riconosciuta dallo Stato Francese come Ente di Pubblica Utilità.

“Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l’immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.” Henry Cartier Bresson

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