Brucia Catania, brucia la sua periferia tra Zia Lisa, Librino, San Giorgio, fino all’Oasi del Simeto. Brucia Monte Po e la discarica abusiva di cui tutti sanno e a cui nessuno provvede. Brucia l’amianto ed i rifiuti illeciti.
Il Venerdi Santo è l’apice dei riti pasquali ad Enna, in questo giorno molti sono i visitatori che ne affollano le strade e le chiese.
Inconfondibili, colorati, con in testa un cappuccio grottesco. Si fanno fotografare, ma spesso di traverso, sono socievoli, stranamente allegri e sanno di essere al centro dell’attenzione. Forse più del Cristo in quella processione solennemente scandita dalla preghiera del parroco e dei fedeli, e che loro tendono a disturbare.
L'esperienza di vivere Londra, una delle più grandi e vibranti città del mondo, duranti gli anni 90.
Le strade si affollano, un lungo corteo formato da berretti neri e sacchi bianchi precede il fercolo, così come le candelore ed i ceri. La festa è calorosa ma incontrollabile, spettacolare e fortemente sentita , una passarella per molti: miscuglio tra sacro e profano.
“Voi avete i telefonini, i palmari e i computer – dice Napoli ai suoi piccoli ospiti – vi basta pigiare un tasto e vi appare il mondo intero, ma quando li spegnete, il mondo sparisce: queste marionette invece prendono vita al buio, illuminate solo da una lampada”