Agalmata neurospasta, ovvero immagini mosse da fili. E il maestro puparo mostra ai bambini una marionetta immobile sul palmo della sua mano.
Questa, immediatamente, prende vita quando le sue dita cominciano a muovere adagio i fili alle loro estremità.
Poi è un susseguirsi di marionette di tutte i tipi e di tutte le nazionalità, marionette avute in omaggio dai “teatri del mondo” in cui i pupi dei Napoli sono stati ospiti.
“Voi avete i telefonini, i palmari e i computer – dice Napoli ai suoi piccoli ospiti – vi basta pigiare un tasto e vi appare il mondo intero, ma quando li spegnete, il mondo sparisce: queste marionette invece prendono vita al buio, illuminate solo da una lampada” e mostra ai bambini delle figure praticamente perfette, fatte di pelle vaccina o ovina, intagliate con una maestria incredibile, veri capolavori di armonia: “impariamo a guardare e ad apprezzare il bello, mi raccomando”.
Ci intratteniamo a parlare con il maestro Napoli e la moglie Agnese, che nella Marionettistica di famiglia, ha il ruolo di parlatrice e costumista.
L’ambiente è piacevole e ogni angolo di quella casa–laboratorio, che gentilmente Agnese e Fiorenzo ci mostrano, trasuda storia, tradizioni e arte.
Intervista completa sul blog di Daniela Giuffrida.


Articolo pubblicato sul blog di Pino Aprile.