Diaries

Bresson fotografo

“A volte mi chiedono: ‘quale è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato’? Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la prossima fotografia, o il luogo che visiterò”.

Intervista ad Alessio Mamo, WPP 2018

“Per il progetto commissionatomi da MSF, ho dovuto scattare a Manal diversi ritratti anche senza maschera. Ho deciso di presentare questa al WPP perché credo che sia una foto che emozioni anche a causa dei suoi contrasti visivi. Ricorda tanto una piccola eroina di qualche fumetto, anche se Manal lo è anche nella realtà!”

Non dimenticarmi

Chi non desidera trascorrere gli ultimi anni di vita in discreta salute e lucidità mentale? Riconoscere i propri cari, dialogarci, accudirli con tutta la sapienza acquisita e tutto l’ amore ancora da dare. Ma con questa malattia i ricordi svaniscono giorno dopo giorno, la vita vissuta scompare e anche le forze per lottare e tutto quello che era semplice routine (pulirsi, mangiare, riposare) diventa un compito pesante da delegare a qualcun altro.

Alla ricerca di Vivian, ma io non la trovo

La gente che l’ha incontrata e che si è fatta intervistare dal suo “scopritore per caso” John Maloof dice tante cose sul suo conto: una donna strana, misteriosa, eccentrica, riservata. Alcuni non sanno neanche come si scrive il suo nome: Mayer, Majer, Maier. Era Francese, era Americana? Su un ricordo sono tutti unanimi: aveva sempre la macchina fotografica al collo.

Dedicato a Camille Lepage

“Vorrei che chi vede le foto provi vergogna nei confronti del suo governo per il fatto che sanno e non fanno niente” afferma Camille durante un’intervista su PetaPixel nel 2013. “Quello che è veramente frustrante è che i media non sono interessati. Nel mio intimo speravo di cambiare lo stato delle cose, ma ho subito realizzato che ci vuole tanto tempo, più di quello che pensavo.

Cartolina da Cuba

Ci sono foto che camminano da sole. Un esempio? Il ritratto del Che di Alberto Korda. Si…è il nome dell’autore.

Perché vi rompiamo i cabasisi

Non abbiamo da sempre avuto diritto allo studio, al lavoro, al voto, all’amore, al divorzio, all’aborto, alla contraccezione e nemmeno a manifestare. Niente è piovuto dal cielo, né ci siamo nate con certi diritti, ma ciò che abbiamo ci è stato donato da chi lottava, ricordava, gridava, insomma rompeva i cabasisi.

Poesia stridente alla fermata del bus

Perché la poesia anche qui la si può trovare, in questo gruppo di etnie diverse, seduti lontani ma abbastanza vicini, con nessuno che si guarda strano o mormora qualcosa di spiacevole. Forse non ancora che l’autobus, che tarda ad arrivare, sarà pieno di gente accaldata, stanca e brontolona.