E un maestro mi insegnò
“Dal buio alla luce”, il racconto di una sfida che l’autore, non vedente, ha lanciato, non solo a se stesso, ma al linguaggio dell’arte e della fotografia in sé.
“Dal buio alla luce”, il racconto di una sfida che l’autore, non vedente, ha lanciato, non solo a se stesso, ma al linguaggio dell’arte e della fotografia in sé.
“Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l’immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.”
Rivediamo luoghi appena percorsi in macchina ed alcuni angoli del paese. Ciò coinvolge doppiamente ed emoziona.
Cosa racconta Capa in queste foto? Racconta la gente, le macerie, la gente nelle macerie. La paura negli occhi, il momento dello sparo, la caduta, la morte. La fame, le file, la tragica quotidianità della guerra.
La gente che l’ha incontrata e che si è fatta intervistare dal suo “scopritore per caso” John Maloof dice tante cose sul suo conto: una donna strana, misteriosa, eccentrica, riservata. Alcuni non sanno neanche come si scrive il suo nome: Mayer, Majer, Maier. Era Francese, era Americana? Su un ricordo sono tutti unanimi: aveva sempre la macchina fotografica al collo.
Si può identificare il sesso del fotografo attraverso le sue immagini?
Ci sono foto che camminano da sole. Un esempio? Il ritratto del Che di Alberto Korda. Sì… è il nome dell’autore.
Perché la poesia anche qui la si può trovare, in questo gruppo di etnie diverse, seduti lontani ma abbastanza vicini, con nessuno che si guarda strano o mormora qualcosa di spiacevole. Forse non ancora che l’autobus, che tarda ad arrivare, sarà pieno di gente accaldata, stanca e brontolona.
Lo studio della Scuola siciliana è di fondamentale importanza per la comprensione della nascita e dello sviluppo della letteratura italiana. Inventori della prima poesia d’arte italiana, i siciliani consegnarono nelle mani dei Toscani una lingua e una poetica che sarebbero diventate le fondamenta di un nuovo modo di fare letteratura.
Ci si interroga spesso su ciò che resta dopo la morte se la morte è quella della propria madre, la cui fede l’ha rassicurata sulla continuità della vita oltre una vita terrena. Si muore una volta sola o si continua a vivere?